martedì 10 dicembre 2013

Cane guida

I cani guida sono dei cani qualunque, con un particolare addestramento utile per poter essere d'aiuto alle persone non vedenti.
Creano delle relazioni speciali, aiutano le persone disabili a migliorare la propria vita.
È un aiuto molto importante per le persone non vedenti in quanto, esse, possono aspirare ad una vita normale compiendo le attività quotidiane come tutte le altre persone.

Oltre al cane guida un altro strumento utile e molto importante per i non vedenti è il bastone con il quale possono camminare evitando di andare contro a pericoli, ostacoli e persone.

lunedì 4 novembre 2013

I colori..

La percezione del colore è data dalla capacità del sistema oculo-cerebrale di decodificare una particolare lunghezza d'onda, che viene poi definita in un determinato colore.
I non vedenti dalla nascita, perciò, non possono percepire fisicamente il colore ma possono farlo grazie alla percezione tattile e olfattiva, che permette loro di imparare e di distinguere i colori.
Associando ad ogni colore un oggetto,una consistenza o un odore, i bambini non vedenti, anche nel momento in cui si trovano da soli, riescono a distinguere un colore da un altro.



Esempi di colore per non vedenti:
  • MARRONE: profumo di caffè, tronchi ruvidi degli alberi. Poche gocce di caffè dentro al colore marrone distingueranno questo colore dagli altri.


  • GIALLO: la sabbia del mare, la farina per la polenta. Inserendo nel colore giallo un po' di sabbia o di farina sarà semplice capire di che colore si sta parlando.


  • BLU: un colore che rimanda a freschezza, all'acqua e al cielo.

  • ROSSO: lo si può associare alle fragole, sia per l'odore che per la consistenza particolare.

giovedì 3 ottobre 2013

Lettera di una ragazza non vedente

Voglio condividere una lettera scritta da Stefania, una ragazza non vedente, dopo aver frequentato un corso "manovre disostruzione pediatriche" svoltosi presso l' Unione Italiana Ciechi a Roma.

Ciao Marco, rieccomi a comunicarti le mie impressioni, che già in parte ti ho largamente espresso ieri.
Innanzitutto, volevo iniziare col dirti che il problema dell'ostruzione
delle vie aeree in generale è sempre stato da me vissuto con grande paura, sia per una mia esperienza personale di quand'ero bambina, sia per il fatto di aver assistito alla quasi morte di due persone a me vicine, miracolosamente scampata, grazie all'intervento di persone che sapevano cosa fare al momento giusto o che comunque hanno avuto la prontezza di agire, mantenendo la lucidità. Per questo, è nato in me il desiderio di saper gestire queste situazioni, sia per me stessa, che per gli altri. Come ti dicevo però,i pregiudizi delle persone ed in particolare degli addetti ai soccorsi del luogo dove lavoro, mi hanno
impedito di poter arricchire in questo senso il mio bagaglio di conoscenze teoriche e pratiche, facendomi altresì sentire inutile e impossibilitata ad aiutare gli altri in un momento così delicato, che richieda l'uso tempestivo delle manovre di disostruzione o rianimazione. Mi hanno anche fatto credere che sarei stata soggetta a provvedimenti penali, qualora non fossi stata capace di espletare correttamente queste manovre e portare a buon fine il salvataggio di una persona.
Tuttavia, quando ieri sono venuta al tuo corso, mi si sono "aperti gli occhi", il che non è solo una battuta, ma la verità! Infatti, quando sono venuta ero un po' scettica sull'effettiva utilità che questo corso avrebbe potuto avere per me personalmente, viste le cose che mi avevano detto per convincermene.
Tuttavia, quando ho ascoltato la tua lezione di teoria e poi ho fatto le prove pratiche sui manichini, ho capito che, anche una persona non vedente, col suo istinto e la sua sensibilità può riuscire a fare la differenza in certi momenti così brevi, ma così decisivi per la vita di
un'altra persona. Inoltre, essendo convinta che la vita di un essere umano ha un valore assoluto e superiore ad ogni altra cosa, non posso e non voglio rimanere passiva ad un problema che all'apparenza non sembra così notevole, ma che in realtà può attentare subdolamente e quando meno ce
l'aspettiamo alla vita di una persona. Già siamo così piccoli in confronto alla natura che ci circonda e possiamo incidere così poco sugli eventi che determinano la nostra vita, che non possiamo permetterci di rifiutarci di fare quel poco che è in nostro potere per evitare la morte di una persona. Scusami per il lungo monologo, ma è davvero tutto quello che penso e che sento.
Quindi, conta sulla mia presenza il 12 luglio al corso di rianimazione cardiopolmonare adulto-bambino.
Grazie ancora di tutto e ci vediamo presto!
Stefania "






giovedì 12 settembre 2013

Centro d'aiuto: "Fondazione Hollman"

Una fondazione molto importante per i bambini non vedenti è la "fondazione Hollman" che è un ente privato Olandese con sole due sedi in Italia, una a Padova che accoglie i bambini da 0 a 14 anni e una situata a Cannero di Riviera che si occupa dei bambini da 0 a 4 anni.
Gli interventi di riabilitazione, solitamente, vengono effettuati durante dei soggiorni che i bambini svolgono presso il centro insieme alla mamma o ad un altro familiare.
questi soggiorni di cura, hanno una durata variabile da una a tre settimane e sono intervallati da delle visite ambulatoriali periodiche.

Centri d'aiuto e fondazioni come queste sono molto importanti per lo sviluppo del bambino e per il sostegno ai genitori, purtroppo, non ce ne sono molti in Italia.

venerdì 16 agosto 2013

Bocelli: un esempio di vita

Tutti, almeno una volta, abbiamo sentito nominare Andrea Bocelli che può essere definito come uno degli esempi maggiori per tutte le persone, vedenti e non vedenti.
E' senza dubbio la voce italiana più amata nel mondo degli ultimi 15 anni, anche a livello internazionale.
Nasce il 22 settembre 1958 a Lajatico (Pisa), è cresciuto nella fattoria di famiglia, nella campagna toscana. Già all'età di sei anni è alle prese con lo studio del pianoforte, a cui dedica molto tempo e passione. Oltre al pianoforte inizia a suonare altri strumenti come il flauto e il sassofono, immergendosi sempre di più nella musica e arrivando a capire che la sua vera passione la poteva trovare nel canto.
A causa di un glaucoma congenito, Bocelli, fin dalla nascita ha presentato problemi alla vista e all'età di 12 anni diventa completamente cieco a seguito di una pallonata sull'occhio con cui vedeva ancora.
Nonostante questo fatto, non si perde d'animo, continua il suo sogno del canto affermandosi inizialmente come tenore. Egli incontrò varie difficoltà nell'affermarsi come tale per questo decise di presentarsi al pubblico non più come tenore, ma come un cantante di musica leggera per poi farsi riconoscere nuovamente come tenore, uno dei maggiori d'Italia.
Possiamo notare come, nonostante la sua disabilità visiva e le difficoltà incontrate nel suo percorso di vita, Bocelli sia riuscito ad arrivare al suo scopo senza farsi abbattere da questi ostacoli, facendo così capire che tutte le persone, con un po' di impegno, possono raggiungere i loro sogni.



venerdì 26 luglio 2013

Libri sul tema



Sono stati scritti diversi libri sul tema della cecità: alcuni di semplice informazione altri, più toccanti e significativi, contenenti testimonianze di gente che vive in prima persona questa disabilità.




giovedì 25 luglio 2013

L'importanza della musica




La musicoterapia, grazie ai suoni, fornisce lo stimolo per esplorare il mondo circostante in modo gioioso e armonioso, cosa molto importante per una persona non vedente.
Il suono infatti è fonte di energia, è una spinta alla consapevolezza del proprio movimento, alla relazione e alla condivisione con gli altri degli stimoli motori e sonori. Tutto questo rinforza la capacità di rapportare sè stesso e gli altri nel mondo reale, fornendo così sicurezza e consentendo di essere protagonisti autonomi nell'apprendimento, nella vita e nel dialogo con gli altri.
È molto importante, per un bambino affetto da cecità, imparare l'utilizzo di uno strumento musicale. 
Questo aiuta a sviluppare la capacità di coordinazione tra orecchio-occhio-mano/piede fondamentale nelle persone affette da questa disabilità.

Molto spesso capita che un bambino non vedente rifiutati di collaborare per imparare ad orientarsi nello spazio e a servirsi della mani per conoscere il mondo circostante; è molto importante perciò, prendersi cura dell'emotività del bambino accogliendo i suoi rifiuti, per far nascere in lui la volontà di essere protagonista della sua stessa vita.
Grazie alla musica, che offre una possibilità divertente e interessante, si può aumentare questa volontà.



giovedì 27 giugno 2013

cos'è la cecità?



Con il termine cecità s’intende l’assenza della capacità visiva.
Si possono distinguere due tipi di cecità: assoluta e relativa. La prima si ha quando manca la percezione della luce da entrambi gli occhi, la seconda, invece, quando è assente o ridotta una delle componenti della sensazione visiva.

Nell’ambito della cecità relativa sono compresi vari sensi:
  • luminoso, che si riferisce alla percezione della luce
  • cromatico, la percezione dei colori
  • campo visivo cioè la percezione degli oggetti nello spazio
  • acutezza visiva che è la visione centrale dello spazio
  • stereoscopico, la percezione della profondità
  • la visione cerebrale che corrisponde alla rappresentazione psichica
Le persone che sono colpiti da mancanza o riduzione di una di queste facoltà sono definiti ipovedenti.

Si definisce come “cecità socialel'’inadeguatezza del soggetto a svolgere alcune attività lavorative che è legata anche alle sue capacità intellettive, che possono condizionarne notevolmente le possibilità di applicazione. 




venerdì 31 maggio 2013

Servizio Civile, un'esperienza nuova


Verrà da chiedersi cosa c'entra questo articolo con l'argomento del blog. La risposta è semplice: è proprio grazie al servizio civile che ho conosciuto la realtà dei non vedenti. 
Servizio Civile: una scelta che cambia la vita tua e degli altri”. All'inizio di quest'avventura non avrei saputo cosa dire riguardo a questo slogan, forse non ci credevo nemmeno ma ora posso proprio dire che è vero, il servizio civile mi ha cambiato la vita.
Ho iniziato quest'esperienza in un momento in cui la mia vita era solo un'incognita, una “cosa vuota” tanto da farmela vivere come una sfida con me stessa. Poi invece ho capito, e confermo ancora ora, che è proprio grazie a quest'anno di volontariato che ho trovato la forza per voltare pagina, lasciarmi dietro il passato e prendere una scelta per il mio futuro.
Non è stata una passeggiata, posso definirlo un cammino tortuoso fatto da alti e bassi utili tutti per crescere.
Ho creato un rapporto con persone di tutte le età ma quello più bello è stato con i bambini che nonostante la loro età sono capaci di insegnare molte cose, e anche di tirarti su il morale! Certo, ci sono anche i bambini più difficili e persone con cui ho fatto fatica a mantenere un rapporto stabile ma è proprio grazie a loro che una parte di me è cresciuta.
Sono tante le cose che ricordo con piacere di quest'anno ma una in particolare: mi è stata data l'opportunità di lavorare con una bambina non vedente, all'inizio ero un po' titubante perchè non avevo mai avuto a che fare in prima persona con bambini affetti da questo deficit e devo dire che la sua forza nel voler conoscere e fare anche le cose più difficili è davvero da ammirare, mi ha colpito molto e mi ha dato la forza per starle vicino e aiutarla a imparare cose nuove come tutti gli altri bambini.
E'stato difficile capire come dovevo veramente comportarmi e relazionarmi con lei ma poi con spontaneità e con un po' d'aiuto (anche della bambina stessa), è diventato tutto semplice e naturale tanto che siamo riuscite a creare e consolidare un bel rapporto che continua anche fuori dall'ambiente scolastico.
Ho potuto capire come anche bambini con questo deficit possano vivere una vita come tutti gli altri. anche loro possono svolgere i vari compiti e superare le difficoltà che la vita presenta; infatti, nonostante il deficit visivo, anche lei, come tutti gli altri bambini della sua età, svolgeva le attività proposte dall'insegnante di sezione adattate in modo opportuno ma senza che gli venisse negata la possibilità di fare le stesse cose che facevano i suoi compagni.

Tutti i bambini, chi più chi meno, mi hanno dato qualcosa e io ricorderò ognuno di loro per sempre, i loro occhi, i loro sorrisi, i loro pianti, ogni momento passato insieme. Uno ad uno li porterò nel mio cuore.

venerdì 10 maggio 2013

il mio primo post


ciao a tutti!
in questo blog voglio parlare dei bambini non vedenti e delle loro capacità nonostante questa disabilità.