Voglio
condividere una lettera scritta da Stefania, una ragazza non vedente,
dopo aver frequentato un corso "manovre disostruzione
pediatriche" svoltosi presso l' Unione Italiana Ciechi a Roma.
“Ciao Marco,
rieccomi a comunicarti le mie impressioni, che già in parte ti ho
largamente espresso ieri.
Innanzitutto, volevo
iniziare col dirti che il problema dell'ostruzione
delle vie aeree in
generale è sempre stato da me vissuto con grande paura, sia per una
mia esperienza personale di quand'ero bambina, sia per il fatto di
aver assistito alla quasi morte di due persone a me vicine,
miracolosamente scampata, grazie all'intervento di persone che
sapevano cosa fare al momento giusto o che comunque hanno avuto la
prontezza di agire, mantenendo la lucidità. Per questo, è nato in
me il desiderio di saper gestire queste situazioni, sia per me
stessa, che per gli altri. Come ti dicevo però,i pregiudizi delle
persone ed in particolare degli addetti ai soccorsi del luogo dove
lavoro, mi hanno
impedito di poter
arricchire in questo senso il mio bagaglio di conoscenze teoriche e
pratiche, facendomi altresì sentire inutile e impossibilitata ad
aiutare gli altri in un momento così delicato, che richieda l'uso
tempestivo delle manovre di disostruzione o rianimazione. Mi hanno
anche fatto credere che sarei stata soggetta a provvedimenti penali,
qualora non fossi stata capace di espletare correttamente queste
manovre e portare a buon fine il salvataggio di una persona.
Tuttavia, quando
ieri sono venuta al tuo corso, mi si sono "aperti gli occhi",
il che non è solo una battuta, ma la verità! Infatti, quando sono
venuta ero un po' scettica sull'effettiva utilità che questo corso
avrebbe potuto avere per me personalmente, viste le cose che mi
avevano detto per convincermene.
Tuttavia, quando ho
ascoltato la tua lezione di teoria e poi ho fatto le prove pratiche
sui manichini, ho capito che, anche una persona non vedente, col suo
istinto e la sua sensibilità può riuscire a fare la differenza in certi
momenti così brevi, ma così decisivi per la vita di
un'altra persona.
Inoltre, essendo convinta che la vita di un essere umano ha un valore
assoluto e superiore ad ogni altra cosa, non posso e non voglio
rimanere passiva ad un problema che all'apparenza non sembra così
notevole, ma che in realtà può attentare subdolamente e quando meno
ce
l'aspettiamo alla
vita di una persona. Già siamo così piccoli in confronto alla
natura che ci circonda e possiamo incidere così poco sugli eventi
che determinano la nostra vita, che non possiamo permetterci di
rifiutarci di fare quel poco che è in nostro potere per evitare la
morte di una persona. Scusami per il lungo monologo, ma è davvero
tutto quello che penso e che sento.
Quindi, conta sulla
mia presenza il 12 luglio al corso di rianimazione cardiopolmonare
adulto-bambino.
Grazie ancora di
tutto e ci vediamo presto!
Stefania "
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