giovedì 3 ottobre 2013

Lettera di una ragazza non vedente

Voglio condividere una lettera scritta da Stefania, una ragazza non vedente, dopo aver frequentato un corso "manovre disostruzione pediatriche" svoltosi presso l' Unione Italiana Ciechi a Roma.

Ciao Marco, rieccomi a comunicarti le mie impressioni, che già in parte ti ho largamente espresso ieri.
Innanzitutto, volevo iniziare col dirti che il problema dell'ostruzione
delle vie aeree in generale è sempre stato da me vissuto con grande paura, sia per una mia esperienza personale di quand'ero bambina, sia per il fatto di aver assistito alla quasi morte di due persone a me vicine, miracolosamente scampata, grazie all'intervento di persone che sapevano cosa fare al momento giusto o che comunque hanno avuto la prontezza di agire, mantenendo la lucidità. Per questo, è nato in me il desiderio di saper gestire queste situazioni, sia per me stessa, che per gli altri. Come ti dicevo però,i pregiudizi delle persone ed in particolare degli addetti ai soccorsi del luogo dove lavoro, mi hanno
impedito di poter arricchire in questo senso il mio bagaglio di conoscenze teoriche e pratiche, facendomi altresì sentire inutile e impossibilitata ad aiutare gli altri in un momento così delicato, che richieda l'uso tempestivo delle manovre di disostruzione o rianimazione. Mi hanno anche fatto credere che sarei stata soggetta a provvedimenti penali, qualora non fossi stata capace di espletare correttamente queste manovre e portare a buon fine il salvataggio di una persona.
Tuttavia, quando ieri sono venuta al tuo corso, mi si sono "aperti gli occhi", il che non è solo una battuta, ma la verità! Infatti, quando sono venuta ero un po' scettica sull'effettiva utilità che questo corso avrebbe potuto avere per me personalmente, viste le cose che mi avevano detto per convincermene.
Tuttavia, quando ho ascoltato la tua lezione di teoria e poi ho fatto le prove pratiche sui manichini, ho capito che, anche una persona non vedente, col suo istinto e la sua sensibilità può riuscire a fare la differenza in certi momenti così brevi, ma così decisivi per la vita di
un'altra persona. Inoltre, essendo convinta che la vita di un essere umano ha un valore assoluto e superiore ad ogni altra cosa, non posso e non voglio rimanere passiva ad un problema che all'apparenza non sembra così notevole, ma che in realtà può attentare subdolamente e quando meno ce
l'aspettiamo alla vita di una persona. Già siamo così piccoli in confronto alla natura che ci circonda e possiamo incidere così poco sugli eventi che determinano la nostra vita, che non possiamo permetterci di rifiutarci di fare quel poco che è in nostro potere per evitare la morte di una persona. Scusami per il lungo monologo, ma è davvero tutto quello che penso e che sento.
Quindi, conta sulla mia presenza il 12 luglio al corso di rianimazione cardiopolmonare adulto-bambino.
Grazie ancora di tutto e ci vediamo presto!
Stefania "






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